“Sol Invictus” è la terza opera poetica di Francesco Paolo Ferrotti, e porta a compimento una trilogia dedicata all’estate mediterranea, inaugurata con le precedenti “Il segreto di Cora” e “Lumi d’agosto”. Il titolo rimanda all’antico culto del “Sol Invictus”, in cui si celebrava la segreta rinascita del Sole durante il solstizio d’inverno – dopo la sua tragica “morte” a fine estate – in attesa di una nuova primavera.
A far da contraltare al principio solare, e in un intenso dialogo interiore con l’Io poetico, l’autore rievoca anche in quest’opera la misteriosa Cora: fanciulla archetipica dai tratti lunari, amata eternamente perduta e ritrovata, accomunata agli stessi destini di morte e resurrezione del “Sol Invictus”.
Posta in una terra di mezzo tra spiritualismo pagano e gnosticismo cristiano, l’opera dischiude una religiosità cosmica, legata alla Natura e ai suoi perenni cicli stagionali; segnati da solstizi, equinozi, fasi lunari, corsi e ricorsi della Vita animale e vegetale.
Articolate in tre sezioni, secondo una struttura narrativa, le poesie di “Sol Invictus” scandiscono le tappe di un intreccio mito-poetico, dando vita a un viaggio iniziatico attraverso l’autunno, l’inverno e la primavera: un profondo viaggio spirituale alla ricerca dell’estate perduta, e alla scoperta di quel Sole che risplende segretamente dentro di Noi, anche nella nostra ora più buia.
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