Mohicani Edizioni

La riserva indiana dell'editoria



Mario Francese

Quando avevamo la guerra in casa

  • 978-88-99082-35-2
  • 160 pp.
  • € 12 euro

Un giovanissimo Mario Francese (l’eroico cronista poi ucciso dalla mafia dal 1979) racconta in un appassionante reportage la tragedia dei bombardamenti in Sicilia: un incubo iniziato nel 1940 con l’intervento militare italiano al fianco della Germania nazista.
Nella cronaca di Francese il ricordo è solido e nitido come quello di un precoce reporter di guerra a cui non sfugge, trovandosi egli stesso sotto le bombe, neppure un dettaglio di un’esperienza vissuta con drammatico realismo e restituita al lettore con una massiccia dose di umanità. Nel suo resoconto il cronista coglie e descrive le paure delle famiglie, i disagi degli sfollati, le privazioni della povera gente e perfino alcuni fotogrammi dell’ansia controllata di un ragazzo che da Siracusa si reca a studiare a Palermo.
Sfuggito alle bombe nel capoluogo siciliano, in una città dove il calendario scolastico è ormai cancellato, Mario Francese decide di tornare a Siracusa ma trova la casa di famiglia distrutta, si unisce alla schiera degli sfollati e, un giorno, scopre che l’incubo è finito: gli Alleati sono sbarcati.
Il volume (a cura dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia) è preceduto dall’introduzione di Riccardo Arena (presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia) e dalla prefazione di Franco Nicastro (consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti). Il volume contiene anche un saggio conclusivo di Mario Genco, firma storica del quotidiano L’ora di Palermo e del Giornale di Sicilia.


Info libro

Collana:
ISBN: 978-88-99082-35-2
Pagine: 160
Prima edizione: 10-03-2016
Formati: brossura
Prezzo: € 12 euro

Autore

MARIO FRANCESE nasce a Siracusa il 6 febbraio 1925. Terzo di quattro figli, ultimato il ginnasio, decide di trasferirsi a Palermo, da una zia, per completare gli studi liceali e poi iscriversi alla facoltà di Ingegneria. In questo periodo è testimone dell’ondata di devastanti bombardamenti aerei sulla Sicilia da parte degli Alleati. Ne conserverà un ricordo preciso e vibrante. Negli anni Cinquanta, mentre è telescriventista dell’agenzia Ansa, avvia una collaborazione con La Sicilia di Catania: si occupa di cronaca nera e giudiziaria. Nel 1957 diventa «cottimista» alla Regione. Nel 1958 il rapporto viene stabilizzato con la nomina a capo ufficio stampa all’assessorato ai Lavori pubblici. Il 30 ottobre 1958 si sposa a Campofiorito, nel Corleonese, con Maria Sagona. Avrà quattro figli. Nel 1960 passa al Giornale di Sicilia. Da quel momento, dalla strage di Ciaculli all’omicidio del colonnello Giuseppe Russo, dalla scomparsa di Mauro De Mauro all’uccisione del procuratore Pietro Scaglione, si occupa dei casi più importanti. Il suo giornalismo investigativo alza il velo sui traffici e sui delitti della nuova mafia che Francese ricostruisce nelle sue cronache con un taglio documentato e incalzante. Cosa nostra reagisce e lo uccide il 26 gennaio 1979.


Rassegna stampa


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